Stretta fra le aspirazioni democratiche dei suoi cittadini e le pressioni cinesi per la revisione della politica “Un Paese due sistemi”, Hong Kong ha varato le sue norme e le sue restrizioni anti-COVID nel tentativo di arginare il diffondersi dell’epidemia.
In virtù del suo status di Regione Amministrativa a Statuto Speciale le frontiere e l’immigrazione di Hong Kong vengono gestite in maniera indipendente dalla Repubblica Popolare Cinese. Il “Porto Profumato” ha infatti in vigore degli accordi di esenzione dal visto con diversi stati, tra cui l’Italia, che invece non vengono applicati nella Cina Popolare.
Nell’ultimo aggiornamento datato 3 giugno 2020 si legge che è interdetto l’ingresso ad Hong Kong a tutti i passeggeri non residenti in arrivo con voli provenienti da Paesi Stranieri fino al 18 settembre 2020.
Poiché Hong Kong è da molti considerata una porta di ingresso per la Cina Popolare, è necessario tenere anche in considerazione le restrizioni che si applicano ai transiti attraverso l’aeroporto internazionale di HK. L’immigrazione locale ha deciso di riprendere gradualmente i transiti aeroportuali a partire dal 1° giugno alle seguenti condizioni:
- L’itinerario è contenuto in un singolo biglietto
- Il passeggero è autorizzato ad entrare nel Paese di destinazione finale
- Il bagaglio viene spedito direttamente alla destinazione finale
- Le carte di imbarco sono state tutte emesse al porto di origine
- L’imbarco sul volo successivo avviene entro 24 ore dall’arrivo a Hong Kong
Nella prima fase, tuttavia, i transiti da e per destinazioni nella Cina continentale non saranno consentiti. I viaggiatori sono quindi invitati a verificare con la compagnia aerea la fattibilità dell’itinerario.
Un’ultima importante novità riguarda la possibilità di ottenere rapidamente un visto per la Cina Popolare ad Hong Kong. Questo escamotage veniva utilizzato spesso nei viaggi di affari per motivi di particolare urgenza che non permettevano separarsi dal passaporto per i giorni necessari per l’ottenimento del visto cinese.
A partire dal 15 giugno 2020 il centro visti per la Cina di Hong Kong (CVASC) ha introdotto l’obbligo di appuntamento per la richiesta di un visto di ingresso per la Cina. Questa nuova regola può avere un impatto piuttosto importante sulle trasferte di lavoro e va tenuta in considerazione da tutti quei viaggiatori che fino ad ora, per motivi di urgenza o praticità, sceglievano di volare su Hong Kong e fare richiesta di visto di ingresso nella ex colonia britannica. Sarà sempre possibile farlo ma i tempi di attesa potrebbero diventare tali da non rendere più questa scelta così pratica in termini di tempo.
Fonti:
Consolato Generale d’Italia a Hong Kong https://conshongkong.esteri.it/consolato_hongkong/en/la_comunicazione/dal_consolato/2020/06/avviso-ai-connazionali-restrizioni_7.html
Cathay Pacific Travel Advisories https://www.cathaypacific.com/cx/en_AE/travel-information/travel-preparation/travel-advisories/travel-requirements-for-passengers-transiting-through-Hong-Kong.html
Chinese Visa Application Service Center (CVASC) Hong Kong https://bio.visaforchina.org/HKG2_EN/generalinformation/news/283397.shtml